L'estate di Ava by Alan Barillaro

L'estate di Ava by Alan Barillaro

autore:Alan Barillaro [Barillaro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: De Agostini
pubblicato: 2023-11-16T12:00:00+00:00


22

Ava non lasciò lo chalet per tutto il resto della settimana. Continuava a stare al fianco di Hazel e Red e imparò a usare entrambe le mani per nutrirli, così non iniziavano a beccarsi fra loro. Imparò anche a pulire subito gli scampoli di tessuto nel nido, e i loro bisogni.

«Lavati le mani» continuava a ripeterle Nena. Niente poteva avvicinarsi agli uccellini se non era stato prima ben pulito. Non si poteva preparare in anticipo il pastone per gli infiniti spuntini, tutto andava fatto sul momento, proprio come la pasta che Nena cucinava per Ava.

Ma la cosa più importante era che, dal giorno in cui Hazel e Red erano nati, la salute della mamma aveva iniziato a migliorare. Non era più andata in ospedale e le aveva detto che al mattino non aveva più la nausea. Le infermiere che ogni giorno andavano a controllarla dicevano che anche se i gemelli dentro di lei fossero nati in anticipo, sarebbe andato tutto bene. Il papà usava la parola stabile per descrivere le condizioni della mamma. Stabile. Era una parola che Ava adorava. Per lei, stabile significava il ritorno alla normalità. Significava riavere le cose com’erano prima, come se il tempo potesse tornare indietro.

E in qualche modo difficile da spiegare lei e sua mamma erano di nuovo vicine. Entrambe dovevano stare in casa, perciò parlavano spesso al telefono e passavano insieme più tempo possibile. La mamma le diceva che sembrava molto più matura, anche se Ava non si sentiva per niente così. Le pareva invece che il mondo avesse ricominciato ad avere un senso, o almeno tutto il senso che aveva prima degli ospedali, e ormai le sembrava impossibile pensare che sua mamma potesse essere in pericolo.

«Volevo solo dirti che non sono arrabbiata se mi hai mandato via» le disse una notte. «So che volevi farmi passare una bella estate.»

«Be’, grazie» rispose la mamma. «E spero che sia bella davvero.»

«Sì» disse piano Ava. «Ma a volte non sei in pensiero? Sei stata tanto in ospedale.»

«Mi sa che sembra più spaventoso di quanto non sia davvero» disse la mamma. «Certe cose sono diverse quando succedono a te. Più che altro, è noioso. Ma ne vale la pena. Sai, presto sarai la sorella maggiore di due fratellini. Due maschietti. Ci credi? Come ti fa sentire?»

«Non so» rispose Ava, sentendosi malissimo. «Potremmo parlare di qualcos’altro?»

«Parlo sempre di loro, non è vero? Be’, allora dimmi qualcosa tu. Chi è questo ragazzino, Cody, che nomini sempre? Dimmi di lui. Sembrate proprio buoni amici.»

«Non direi che siamo amici» esclamò Ava, che non voleva affrontare neanche quell’argomento. «E non lo nomino spesso. Ogni tanto passa di qua e basta. Be’, in realtà ora neanche questo, è andato via qualche giorno a pescare.»

«Capisco.»

«Papà è a casa?» chiese Ava, cercando di evitare il discorso. «Volevo dirgli buona notte.»

A quell’ora, lo sapeva, il papà doveva essere già tornato a casa.

«Dimmi» attaccò lui senza neanche salutarla. «Che hai fatto oggi?»

«Non so» rispose Ava ridendo, senza sapere bene da che parte iniziare. «Be’, ho imparato



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